mercoledì 28 marzo 2012

CHARLES BAUDELAIRE - UBRIACATEVI


Bisogna essere sempre ubriachi. Tutto qui: questo è l’unico problema. Per non sentire l’orribile fardello del Tempo che vi spezza le spalle e vi piega a terra, bisogna che vi ubriachiate senza tregua.
Ma di che? Di vino, di poesia o di virtù, a piacer vostro. Ma ubriacatevi.
E se qualche volta, sui gradini di un palazzo, sull’erba verde di un fossato, nella tetra solitudine della vostra camera, vi risvegliate - l’ebbrezza già diminuita o scomparsa - chiedete al vento, all’onda, alla stella, all’uccello, all’orologio, a tutto ciò che fugge, che geme, che scorre, che canta, che parla, chiedete che ora è; e il vento, l’onda, la stella, l’uccello, l’orologio vi risponderanno: « È ora di ubriacarsi! Per non essere gli schiavi martirizzati del Tempo, ubriacatevi; ubriacatevi senza sosta! Di vino, di poesia o di virtù, a piacer vostro ».

giovedì 8 marzo 2012

MILAN KUNDERA - L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL’ESSERE

Ora, forse, possiamo capire meglio l’abisso che separava Sabina e Franz: lui ascoltava con avidità la storia della sua vita e lei, con la stessa avidità, lo ascoltava. Capivano perfettamente il significato logico delle parole che si dicevano, ma non sentivano il mormorio del fiume semantico che scorreva in quelle parole.
Per questo, quando lei si era messa la bombetta davanti a Franz, lui si era sentito a disagio, come se qualcuno gli avesse parlato in una lingua sconosciuta. Quel gesto non gli era parso né osceno né sentimentale, era soltanto un gesto incomprensibile che lo sconcertava per la sua assenza di significato.
Fintanto che le persone sono giovani e la composizione musicale della loro vita è ancora alle prime battute, essi possono scriverla in comune e scambiarsi i temi (così come Tomàs e Sabina si sono scambiati il tema della bombetta), ma quando si incontrano in età più matura, la loro composizione musicale è più o meno completa, e ogni parola, ogni oggetto, significano qualcosa di diverso nella composizione di ciascuno.